Sostienici con le donazioni

Home » Letteratura » CHI VIVE GIACE DI ROBERTO ALAJMO

CHI VIVE GIACE DI ROBERTO ALAJMO

Ph R. Garbo

Venerdì  18 gennaio 2019 ha debuttato in prima nazionale al Teatro Biondo di Palermo  Chi vive giace, testo teatrale inedito di Roberto Alajmo nella messa in scena di Armando Pugliese, interpretata  da David Coco, Roberta Caronia, Roberto Nobile, Stefania Blandeburgo e Claudio Zappalà, con le  scene  di Andrea Taddei, i costumi di Dora Argento, le musiche originali di Nicola Piovani, le luci di Gaetano La Mela. La trama prende spunto da un fatto realmente accaduto. Una giovane donna perde la vita in un incidente automobilistico causato da un ventenne distratto. Il marito della mischina ,appellativo che ne compiange la morte prematura e accidentale, non trova pace e si dibatte incerto tra vendetta e perdono, proprio come il padre del ragazzo lacerato dal dilemma se spingere il figlio a chiedere perdono o difendere l’argomento della fatalità dell’incidente. La soluzione viene dall’aldilà, da  mischina e dalla madre del ragazzo da tempo morta, che suggeriscono il perdono e imbandiscono un pranzo di riconciliazione dei loro uomini. Sulla scena il mondo dei vivi e quello dei morti si fondono, motore dell’azione sono proprio quelle  che secondo il proverbio siciliano giacciono, mentre i vivi non trovano la pace promessa come vorrebbe intendere si danno pace. Alajmo resta fedele ai suoi temi ed alla sua poetica. Da un lato la centralità della donna ed in particolare della madre che nutre nel banchetto finale ed il coté socio-linguistico palermitano osservato e restituito con sciolta consapevolezza in una lingua teatrale che  s’ ispira al siciliano, come dice l’autore,  ma dal dialetto mutua più lo scardinamento sintattico che la vulgata lessicale.  Il testo rappresenta la complessità dell’essere umano alle prese con le sue maschere e le sue vulnerabilità  e affonda le sue origini nelle maschere di Pirandello, ma anche nel teatro di Eduardo. Il discorso resta attuale e viene garantito dall’alternanza e dall’ equilibrio del comico e del drammatico, cifra stilistica dello spettacolo esaltata dalle scene allusive e scure. Come ha dichiarato il regista Armando Pugliese l’esito dello spettacolo è una intrigante sinfonia siciliana, ben interpretata dagli attori. Il  pubblico si è entusiasmato in  calorosi applausi; così  ha salutato il bravo direttore artistico che ha sollevato con le sue scelte culturali di ampio respiro  le sorti piuttosto depresse del Teatro Stabile di Palermo. Alajmo infatti nel prossimo anno dovrà lasciare,  seppure contro voglia, la direzione del Teatro. (Gabriella Maggio)

 

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *