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LA BAMBINA E IL SOGNATORE ROMANZO DI DACIA MARAINI

maraini

 

Il maestro Nani Sapienza ,mentre è da qualche giorno a riposo a causa dell’influenza,  una notte sogna una bambina con un cappottino rosso che percorre la strada verso la scuola elementare dove lui insegna, la segue, credendo che sia la figlia Martina, e  mentre sta per salutarla si accorge che non è lei, intanto un’ombra la copre e numerosi  uccelli bianchi e neri le volano intorno. Turbato dal sogno che lo riporta alla perdita della figlia Martina, morta di leucemia,  ascolta il  notiziario locale che segnala la scomparsa di una bambina mentre andava a scuola. Da quel momento Nani comincia un duplice viaggio, esterno ed intimo, alla ricerca della bambina/figlia. È una discesa agli inferi nella reticenza e nel dolore di Pozzobasso, il quartiere della bambina scomparsa, e nel lancinante deserto della sua vita per la figlia tanto desiderata e crudelmente morta e per l’abbandono della moglie. La discesa  si conclude col ritrovamento del diario del rapitore della bambina. Labirinto di una mente sconvolta, ossessionata dalla volontà di dominio assoluto  su una creatura inerme. La tenacia del maestro, che diverse volte l’ha esposto a rischi,  è premiata dal ritrovamento della piccola.  Su questa fabula s’intrecciano diversi temi oggi molto dibattuti e da tempo cari alla scrittrice, che assume il ruolo di osservatore attento dei disagi della società, elaborandoli letterariamente  sulla pagina  con laica perspicacia. Domina sugli altri, accanto al desiderio ed al sentimento della paternità, quello della violenza sulle bambine e sulle donne, non soltanto per il rapimento di Lucia da parte di un maniaco, che è il motore della storia,  ma attraverso la storia di Elena  Lievi e di sua figlia, legata al  turismo sessuale in Cambogia con minorenni.  Il delitto si condanna da solo senza facili moralismi, ma anche senza risposte al suo perché. Accade, come la malattia di Martina. Il dolore e la sofferenza rendono più sensibili verso gli altri come dimostra Nani maestro controcorrente, narratore di storie affascinanti che svegliano la fantasia dei bambini. E sarà proprio un alunno, il più grande , che da vero e proprio detective   contribuirà a trovare le prove del rapimento di Lucia. Quindi l’importanza della scuola come luogo di educazione e formazione, di convivenza tra civiltà diverse. Romanzo di grande spessore umano e culturale e di forte rilievo stilistico nella scelta di una lingua semplice e chiara, precisa come lo sguardo di chi sa perché vive consapevolmente.  (Gabriella Maggio)

 

 

 

 

 

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