GIUSEPPE UNGARETTI A CINQUANT’ANNI DALLA MORTE
- Editore
- Giu, 01, 2020
- Letteratura
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Nella notte tra l’1 e il 2 giugno 1970 moriva a Milano Giuseppe Ungaretti. Considerato un grande poeta del ‘900 fino alla metà del secolo, viene progressivamente oscurato da Eugenio Montale al quale va il Nobel per la letteratura nel 1965. Nel momento in cui la poesia italiana vira verso la prosa, la forma e il linguaggio ungarettiani che abbraccia la parola “nuda” , di fronte all’esperienza della guerra, e la parola “ornata “ della scrittura letteraria , non hanno continuatori, anche se a nessuno dei giovani poeti come Sereni, Bertolucci, Giudici, Pasolini, Sanguineti, Pagliarani non sfugge la sua grandezza nel considerare la poesia come fede e rischio.
NON GRIDATE PIÙ da Il dolore
Cessate d’uccidere i morti,
non gridate più, non gridate
se li volete ancora udire,
se sperate di non perire.
Hanno l’impercettibile sussurro,
non fanno più rumore
del crescere dell’erba,
lieta dove non passa l’uomo.
Pubblicata nell’immediato secondo dopoguerra la poesia ha come tema l’orrore per l’odio scatenato dalla guerra, gli assurdi rancori degli uomini che soffocano la voce dei morti che giunge nel silenzio.
Concerto Brandeburghese
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